UNPI Sicilia e CIFA Trapani: “Dubbi su incentivi della Regione alle imprese per assunzioni”

Auspicabile confronto preventivo con datori di lavoro, professionisti e organizzazioni di categoria”

“Pur apprezzando l’impegno del Governo regionale per il provvedimento a favore delle politiche attive del lavoro non possiamo però non evidenziarne alcune criticità”.
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Lo affermano Gaspare Ingargiola e Filippo Inzirillo, rispettivamente presidente regionale UNPI (nonchè presidente di CIFA Trapani) e dirigente responsabile Affari legali ed Amministrativi di CIFA Trapani, intervenendo sul contenuto di un decreto dello scorso 21 agosto con il quale l’Assessorato regionale del Lavoro ha emanato l’avviso, rivolto alle imprese che esercitano attività commerciale e industriale nel territorio regionale, per potere usufruire di un incentivo di trentamila euro, in tre anni, per ogni nuovo assunto.

La dotazione finanziaria del provvedimento è di 40 milioni e consentirà di erogare contributi alle aziende per assumere fino a 1.350 persone (un massimo di 10 lavoratori per azienda) previa presentazione delle specifiche domande attraverso un “click day”.

“Innanzitutto – spiegano Ingargiola e Inzirillo- si evince la mancata considerazione di una necessaria intermediazione per la presentazione della domanda con relativi dati da parte delle aziende. Non si è tenuto conto del profilo professionale di intermediazione; i consulenti del lavoro conoscono le aziende che hanno chiesto loro un affiancamento”.

Gaspare Ingargiola e Filippo Inzirillo sottolineano anche che “non vi è effettiva certezza sui tempi e modalità dell’erogazione degli incentivi, ciò rende la presente misura poco consona con le esigenze degli imprenditori che non hanno in questa maniera modo di programmare le assunzioni. Crediamo – aggiungono- che sia invece disincentivante l’obbligo di restituire gli incentivi ricevuti se il dipendente assunto nei primi sei mesi decida di dimettersi di sua spontanea volontà”. Infine così concludono: “Ci sembra che sia un provvedimento dettato da fini politici. Piuttosto che elargire contributi diretti, che rischiano di esser limitati alla presente stagione amministrativa, sarebbe stato certamente più utile ‘sgravare’, con misure ad hoc, la contribuzione fiscale e previdenziale, vedi ad esempio una proroga per la regione Sicilia della cosiddetta Decontribuzione Sud varata nell’emergenza covid-19”.

È auspicabile – concludono i due rappresentanti delle associazioni di categoria – che in futuro il Governo regionale si confronti prima con gli imprenditori, i professionisti e le organizzazioni di categoria al fine di meglio calibrare le misure di sostegno alle imprese con le concrete necessità dei datori di lavoro”.

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