Trapani Shark, Parente: “Grandi cose nei primi 17 minuti”

Il tecnico della squadra granata ha affermato di aver visto grandi passi in avanti in difesa

Quarta vittoria consecutiva per la Trapani Shark che ha superato la JuVi Cremona per 82-75. Una prestazione che ha lasciato comunque soddisfatto il coach della squadra lombarda Bechi. Il tecnico si è congratulato con la società siciliana per l’ambizioso progetto: “È sempre un piacere venire a Trapani, soprattutto in questa location completamente rinnovata. Complimenti al presidente e al club. Bisogna dare il merito a Trapani, soprattutto a coach Parente, che ha dimostrato ancora una volta di essere un grande allenatore”.

A seguire, coach Parente ha fatto ingresso in sala per commentare la gara: “Una partita tosta come ci aspettavamo contro una squadra allenata molto bene. Ho visto dei progressi per 17 minuti, dobbiamo essere meno superficiali in alcune situazioni. Dobbiamo ancora inserire Horton. Noi abbiamo un roster profondo e non deve mai calare la concentrazione. Non mi preoccupano per niente le percentuali di tiro”.

“Lavoreremo per mettere più ritmo, ma sono soddisfatto degli equilibri che abbiamo trovato in così poco tempo. Quando in attacco ti puoi presentare con Notae e Marini la squadra avversaria non può tenere entrambi a bada, sono attaccanti nati. Bisogna essere efficienti per 40 minuti e nei primi 17 ho visto davvero grandi cose, sono molto soddisfatto”, ha evidenziato il tecnico dei trapanesi.

Sull’entusiasmo e sull’imprevedibilità, coach Parente ha dichiarato: “È veramente bello allenare questa squadra, così bello che bisogna essere bravi a capire cosa si può fare e quando. Il talento da solo non basta, dobbiamo essere funzionali nel corso dei 40 minuti. Ci sono stati dei passi in avanti in difesa, possiamo ancora migliorare, dobbiamo cominciare ad essere più consistenti”.

“Dobbiamo dare un occhio anche ai minutaggi, arriverà il tempo per tutti – ha affermato il tecnico toscano -. Viene prima la squadra e sulla lunga un roster così profondo farà la differenza. È il campo il giudice supremo e serve tempo. Sappiamo che domenica arriva Cantù, un avversario con cui giocheremo ad armi pari”.

“Possibilità di servire un uomo sempre libero? Tutte le squadre hanno un manuale – ha aggiunto compiaciuto coach Parente -, ma un conto è fare le letture a 70 pulsazioni, un altro conto è farle in campo a 160. Si tratta di un piccolo dettaglio che le grandi squadre devono avere. Bisogna capire chi cavalcare in un determinato momento finché l’avversario non trova la contromossa”.

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