Anche l’amministrazione comunale di Trapani ha emanato un’ordinanza per risparmiare acqua e chi non la rispetta rischia una sanzione dai 25 ai 500 euro.
Dallo scorso 8 maggio è scattato il divieto di usare l’acqua potabile erogata dall’acquedotto comunale per lavare le auto o innaffiare le piante, queste ultime solo nelle ore serali. Il provvedimento rguarda i privati e non le attività imprenditoriali che necessitano l’utilizzo di acqua, come per esempio gli autolavaggi.
Ai Trapanesi è richiesto «un utilizzo estremamente accorto dell’acqua fornita dall’acquedotto pubblico» e di limitarne il consumo ai soli usi domestici ed igienico sanitari. L’acqua potabile non può essere utilizzata per il lavaggio dei veicoli privati e, in ogni caso, si dovrà utilizzare il secchio anziché il getto continuo.
Vietato anche innaffiare le aree cortilizie e piazzali; alimentare fontane ornamentali, vasche e piscine private, se non dotate di dispositivi per il riciclo; utilizzare per il riempimento di vasche d’accumulo non strettamente legate ai fini produttivi, a meno che non si abbia un pozzo privato adibito all’esercizio delle stesse attività. I controlli sul rispetto dell’ordinanza sono stati affidati alla Polizia Municipale.
In una situazione di emergenza idrica che interessa non solo Trapani ma l’intera Sicilia, con riduzione dei quantitativi di acqua distribuita ai comuni, i cittadini sono chiamati a fare la loro parte adottando una serie di accorgimenti per non sprecare la preziosa risorsa idrica.