Sicilia, l’ARS approva legge “anti crack”

Controlli nelle zone a rischio, attività di prevenzione nelle scuole

L’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato all’unanimità la nuova legge contro le dipendenze, con il presidente della Regione Renato Schifani presente in Aula. La norma introduce un nuovo assetto sociosanitario per affrontare il problema delle dipendenze in Sicilia, con un finanziamento di 11 milioni di euro.

La legge prevede la creazione di unità mobili in ogni capoluogo di provincia, composte da medici e assistenti sociali delle Asp, per intervenire direttamente nei luoghi di consumo. Queste unità potranno stabilire un primo contatto con i tossicodipendenti, distribuire materiale informativo e sanitario sterile, effettuare test tossicologici e attività di “drug checking” per verificare la qualità delle sostanze. Sono previsti anche screening medici gratuiti per migliorare la prevenzione e il supporto.

Schifani ha espresso soddisfazione per l’approvazione del provvedimento: “Con questa legge, la Regione si impegna non solo nella prevenzione, ma anche nella cura e nel reinserimento sociale di chi cade vittima delle droghe. Il finanziamento di oltre 23 milioni di euro nel triennio dimostra l’impegno concreto del mio governo. Ringrazio le forze politiche, il mondo cattolico, le associazioni e le università per aver lavorato insieme a questo importante traguardo. Questa legge offre una speranza a famiglie e comunità, ponendo la nostra Regione in prima linea nella lotta contro l’uso e il traffico di stupefacenti, per costruire un futuro più sicuro per le nuove generazioni”.

Varie le reazioni del mondo politico isolano. Dario Safina, deputato del PD, ha sottolineato l’importanza della legge: “L’Assemblea Regionale Siciliana è la prima in Italia ad approvare una legge dedicata alla lotta contro le dipendenze da crack. Sono orgoglioso del mio emendamento, che destina il 5% dei fondi ai Distretti socio-sanitari per finanziare progetti di educazione e recupero, offrendo ai giovani in difficoltà una via di speranza.”

Anche Stefano Pellegrino, capogruppo di Forza Italia all’ARS, ha elogiato il lavoro bipartisan: “Questa legge nasce da una forte iniziativa politica del Presidente Schifani, che ha dimostrato grande sensibilità verso un tema delicatissimo. L’approvazione unanime rappresenta un bell’esempio di politica del fare, che supera le divisioni ideologiche per dare aiuto concreto ai giovani e alle loro famiglie colpite da questo dramma.”

“L’approvazione all’unanimità della legge contro le dipendenze e in particolare contro l’uso del crack e delle droghe segna un momento storico per la Sicilia”, ha dichiarato Giuseppe Bica, deputato regionale di Fratelli d’Italia. Bica ha sottolineato l’importanza pratica della legge: “Non si tratta di un semplice atto legislativo, ma di una risposta concreta. Lo stanziamento di 11,2 milioni di euro dimostra un impegno tangibile nell’affrontare questa emergenza sociale che affligge i giovani”.
Il deputato evidenzia l’approccio completo della legge: “Sono previste unità mobili, centri a bassa soglia, comunità terapeutiche specializzate, progetti di prevenzione nelle scuole e reinserimento lavorativo. Si vuole combattere il problema su tutti i fronti. Voglio sottolineare l’importanza della collaborazione tra tutte le forze politiche, le associazioni e la società civile. Questa legge è il frutto di un’ azione collettiva, di una Sicilia che sa fare squadra”.

Il DDL è frutto di un percorso cominciato il 4 novembre 2022 con il corteo cittadino “Emergenza Crack” e ha coinvolto tutta la collettività, dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Palermo e i suoi studenti alle associazioni di tutto il territorio regionale, passando per i Ser.D, le parrocchie, i cittadini che riconoscono le dipendenze come un problema di salute sociale”, spiega il Comitato SOS Ballarò, in prima linea sull’emergenza crack.
A supportare il Ddl anche l’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice. Memorabile il suo discorso in Cattedrale durante la sera del 400° Festino di Santa Rosalia.

Già nel 2024, con un’applicazione immediata della norma, si prevede la spesa di 1,7 milioni per le attività di prevenzione nelle scuole. Si tratta di una spesa strutturale con risorse già stanziate in tutto il triennio, per un totale di 5,1 milioni di euro.
Per il servizio di unità mobili per interventi di screening, sostegno e assistenza sul territorio, con particolare attenzione ai contesti abituali di consumo, sono stati stanziati 2 milioni nel 2025 e 2 milioni e mezzo nel 2026 e per tutti gli anni a seguire.
Per la realizzazione dei centri di prima accoglienza nelle Asp sono stati stanziati 5,4 milioni di euro sia nel 2025 che nel 2026, per un totale di 10,8 milioni di euro.

Infine, nel biennio 2025-2026 sono stati stanziati a valere sul Fondo sociale europeo 1,5 milioni di euro all’anno, per una somma complessiva di 3 milioni, per le attività di inclusione lavorativa dei soggetti interessati dalle attività.

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