C’è anche il giornalista e scrittore marsalese Giacomo Di Girolamo, direttore di Tp24, tra i 15 premiati, in tutta Italia, del Premio “Giorgio Ambrosoli”. I riconoscimenti sono stati conferiti ieri a quindici “eroi silenziosi”- tra appartenenti alle Forze dell’ordine, delle imprese, alla Magistratura, ai media, alla Pubblica Amministrazione e al Terzo Settore – che si sono distinti per aver tutelato la legge in condizioni di pericolo o perché bersaglio di intimidazioni.
La cerimonia si è svolta ieri pomeriggio presso il Piccolo Teatro di Milano.
“È sempre più cruciale maturare la consapevolezza che non sono sufficienti le leggi scritte, anche quando sono ben concepite – ha detto il presidente della Fondazione Premio Giorgio Ambrosoli, Mario Carlo Ferrario – ma è indispensabile al contempo un contesto di cultura, competenze, comportamenti, meccanismi che ne assicurino la corretta applicazione. In questo senso il ruolo dei singoli cittadini, in particolare nell’esercizio delle loro professioni, diviene uno dei fattori determinanti”.
Gli altri riconoscimenti sono andati al Sacrario della Polizia di Stato, simbolo di impegno e sacrificio, alla memoria di don Giuseppe Peppe Diana, assassinato dalla camorra nel 1994, a don Antonio Coluccia, sacerdote che combatte il crimine organizzato locale con la sua “Bat mobile”, a Tiziana Ronzio, presidente dell’associazione “Torpiùbella”, a Bruno Caccia, magistrato italiano ucciso dalla ‘ndrangheta nel 1983 insieme a sua moglie Carla.
Le menzioni “Giorgio Ambrosoli” sono andate a “Caffè Guglielmo” e all’associazione “Tazzina della legalità”, alla magistrata di Latina Lucia Aielli, alla giornalista Federica Angeli, ad Antonella Di Bartolo, preside dell’Istituto “Sperone – Pertini”, a Raffaele Vitale, da vittima e denunciante di estorsione, e a Giovanna Bruno, sindaca di Andria.