Marco Falaguasta torna a Trapani con “Il meglio di noi” [AUDIO]

L'imperdibile spettacolo, venerdì 18 ottobre, aprirà la stagione 2024-25 del Teatro Ariston

Aveva chiuso la stagione teatrale dell’Ariston il maggio scorso con l’irresistibile “Non ci facciamo riconoscere”, venerdì scorso è tornato in televisione nei panni del colonnello Zarra, su Canale 5, nella seconda stagione della fiction “Storia di una famiglia per bene”. Venerdì prossimo 18 ottobre Marco Falaguasta ritorna al Teatro Ariston di Trapani per aprire la stagione 2024-25 organizzata dal direttore artistico Alessandro Costa al Teatro Ariston.
Oggi l’attore romano ha voluto rilasciare a TrapaniSì.it un’altra brillante intervista a base di… “cannoli siciliani”. Per ascoltare schiaccia PLAY:

 

Mi verrebbe quasi da dire, beh, dove eravamo rimasti? Dobbiamo riprendere un discorso e allora Marco Falaguasta, buongiorno, come stai?

Grazie, bene, bene, tu?

Qua si sta, che siamo tutti in attesa del tuo ritorno, dobbiamo dirlo chiaramente, perché così come hai chiuso la stagione del Teatro Ariston dell’anno scorso, sono passati solo pochi mesi e ti tocca riaprirla, caro Marco Falaguasta, questa è una responsabilità, te ne rendi conto?

Una gran bella responsabilità, sono contentissimo perché veramente è stata una cosa, per certi versi, imprevista, nel senso che io dovevo chiudere la stagione lo scorso anno, poi insomma c’è stata questa accoglienza così bella, così generosa da parte del pubblico di Trapani e quindi dopo qualche mese ci ritroviamo a condividere una bella serata di confronto, pure questa fatta di risate, senza altro, di tante risate, ma fatta anche forse di qualche riflessione, del riconoscersi in tanti comportamenti, del riconoscersi in tante cose che facevamo e che forse spiegano quello che siamo diventati.

Marco, è inutile nasconderlo, molti trapanesi dopo lo spettacolo, l’ultimo che hai fatto l’anno scorso, sono rimasti davvero esterrefatti, stupefatti, meravigliati di come con un “one man show” ci si potesse davvero rilassare, ci si potesse divertire e ci si potesse anche fare un esame di coscienza, di quelli sereni, tranquilli che non ti portano nessun tipo di malessere, anzi tutt’altro, Sarà così anche con “Il meglio di noi”?

Sì, spero, almeno le intenzioni di partenza sono le stesse, poi quello che succede in sala ogni sera è un miracolo, ogni sera è un’alchimia irripetibile, però le premesse di partenza sono le stesse, quindi la stessa voglia di divertirsi e di divertire, la stessa voglia di trascorrere una serata come hai detto te, una serata di sana riflessione, una serata nella quale però, con leggerezza puntare lo sguardo su come, oggi come oggi, soprattutto alla generazione che viene e che sta venendo dopo di noi, cosa possiamo fare per dare il meglio di noi, ecco questo è un po’ il senso dello spettacolo.

E allora, venerdì 18 alle 21.00, teatro Ariston con Marco Falaguasta e “Il meglio di noi”, dopo il successo di “Non ci facciamo riconoscere”, questo nuovo spettacolo che comunque ricalca determinati argomenti che già, sia nel “Non facciamoci riconoscere”, ma anche nel tuo precedente spettacolo, avevi trattato e continui a trattare ed approfondire, giusto?

Sì, diciamo così: tratto argomenti sui quali magari mi sono già espresso, però da un’ottica diversa, con delle tematiche diverse, con delle finalità anche diverse, perché in “Non ci facciamo riconoscere”, io raccontavo il senso di rassegnazione e di sudditanza della mia generazione nei confronti di un sistema che ci ha sempre tenuto nascosto tutto e ci ha sempre tenuto all’oscuro di tutto. Adesso, diciamo che questo è l’ideale proseguimento: una generazione così, che è cresciuta nell’accettazione più totale, che cosa può fare per lasciare “Il meglio di noi” alla generazione che verrà dopo di noi?

Questa è davvero una bella domanda. Intanto mi rendo conto anche con la presenza di Luca Cerati che ti accompagnerà, che già ci proiettiamo verso queste nuove tendenze anche perché lui è un rapper, non è il cantante.

No, non è un cantante, è un rapper, ma proprio perché volevo che fosse anche, non soltanto a livello verbale e teorico, l’occasione di un confronto anche a livello emotivo, no? Sia io sul palco che condivido con Luca, sia gli spettatori nell’ascoltare Luca, che fosse proprio un confronto tra due generi diversi per raccontare la stessa cosa, no? Perché poi Luca nelle sue canzoni sostanzialmente racconta quello che io racconto a parole, soltanto visto dall’ottica di un ragazzo di 23 anni, 24 anni, ma soprattutto dall’ottica di un rapper.

Bene, e allora non vedo l’ora di ritornare ad applaudirti al teatro Marco Falaguasta, venerdì sera, questo venerdì 18 ottobre 2024, al Cine Teatro Ariston. Come sempre ti lascio il compito di invitare tutti i nostri ascoltatori trapanesi e della provincia a non perdere questo “Il meglio di noi”, a te.

Allora, amici trapanesi e della provincia, la proposta che vi faccio è questa, io ci metto le risate, voi metteteci la vostra presenza, ma non “a mani vuote”, presentatevi con i cannoli siciliani, dei quali io sono ghiotto, quindi più cannoli mi fornite, più sarò di buon umore, più risate ci facciamo.

Marco, io mi ero ripromesso di non trattare l’argomento gastronomico, ma l’ho detto, anche perché nella precedente intervista noi avevamo esordito proprio con questo argomento dei cannoli, ma tu proprio metti il dito nella piaga, va bene. Ma è la verità. Allora, non venite a mani vuote, poi liberatevi dal vassoio di cannoli e poi applaudite.

Lasciatelo al botteghino o se no ve lo date a me alla fine dello spettacolo, come volete, a vostro piacimento. Ah! Ah! Ah!

Va bene, va bene. E che dobbiamo fare, questo è il nostro destino. Grazie Marco Falaguasta, ci vediamo venerdì.

Grazie Nicola. Ci vediamo venerdì, un abbraccio.

Nota stampa:
Marco Falaguasta in “Il Meglio di Noi”
di Marco Falaguasta e Alessandro Mancini
Musica dal vivo: Luca Cerati

Marco Falaguasta torna dopo il successo teatrale di “Non ci facciamo riconoscere” con “Il Meglio di Noi”, un nuovo imperdibile spettacolo, intrigante e coinvolgente, scritto, come di consueto, dallo stesso Falaguasta e Alessandro Mancini.

Un’altra tappa di questo fantastico viaggio con cui Marco ci ha portato in giro, in lungo e in largo attraverso gli anni’70, ’80,’90 tra figure iconiche come la maestra delle elementari e il mitico Ciao della Piaggio complice e testimone delle prime cotte, l’impegno politico genuino ed illusorio condito da una voglia irrefrenabile di diventare grandi. Un vero passaggio di testimone per questo spettacolo da condividere con gli amici, i figli, i nipoti, che ancora una volta ci farà sorridere e riflettere. In un susseguirsi di battute divertenti s’intrecciano i ricordi di feste fatte in casa la domenica pomeriggio con le tapparelle abbassate, per noi che oggi, mettiamo le sveglie alle due del mattino per andare a prendere figli che le feste le fanno in discoteca, che non sanno cosa significhi ballare un lento e dialogano con l’intelligenza artificiale che ha sostituito la piazza, il muretto o il bar dove ritrovarsi.

Il Meglio di Noi, un titolo significativo e dalle tante sfaccettature per uno spettacolo che porta in scena i momenti migliori dei precedenti due spettacoli, ma anche e soprattutto una nuova “mission” che sta a cuore agli autori con la possibilità di capire cosa sia possibile fare oggi, sulla scorta di quello che abbiamo vissuto, per dare Il Meglio di Noi.

Oggi che abbiamo cambiato ruolo sociale, passando da figli a genitori, da governati a governatori, i nuovi ruoli ci chiamano a nuove responsabilità, ci impongono di imparare nuovi strumenti per relazionarci con le nuove generazioni senza rimanere fermi con lo sguardo fisso nel passato. Sarà fondamentale imparare ad ascoltarli, comprenderli auspicando che possano diventare donne e uomini migliori, anche di noi stessi. Questo sarà determinante nello stabilire la qualità del mondo che gli lasceremo:

“Mi sono chiesto se saremo in grado di dare Il Meglio di Noi riuscendo a parlare a questi ragazzi di concetti quali la libertà, per esempio, che non può essere solo intesa come totale autonomia, come anarchica realizzazione dei propri sogni e progetti contro tutto e tutti, influenzati da modelli imposti da una società che mette da parte la cultura, il senso di responsabilità e la comunità. Questo ci allontana dall’altro, senza comprendere che il confronto, invece, può aiutarmi a capire chi sono e ricordarmi che non sono solo; un valore aggiunto che può rendermi migliore. Credo che potremo dare Il Meglio di Noi solo quando saremo in grado di ballare allo stesso ritmo di questi ragazzi, togliendoci le cuffie, che rimandano in loop solo la nostra musica e ci isolano in un tempo che non c’è più”.

Marco Falaguasta, da vero mattatore, coinvolge e dialoga col pubblico con la musica a fare da fil rouge come sempre. Questa volta, con la presenza di un giovane rapper, Luca Cerati, a dimostrazione della volontà e dell’importanza del mettersi in ascolto:

“Sono convinto che i ragazzi vadano ascoltati anche quando è necessario intercettare i loro silenzi. Il loro mondo, se lo perlustriamo senza altezzosità e pregiudizi, ci fa guardare alla nostra società da angolazioni diverse che altrimenti non capiremmo. E poi sono convinto che sia giusto dargli voce: per questo ho voluto nello spettacolo Luca Cerati, giovane talentuoso rapper che dividerà con me l’emozione del palco!”

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