Il Museo degli Strumenti Musicali di Alcamo nella Rete dei Musei comunali siciliani

Nato nel 2014 grazie all'iniziativa del maestro Fausto Cannone che ha donato la sua collezione

Sono 85 i Comuni e 177 i Musei che hanno aderito alla Rete dei Musei comunali della Sicilia promossa dall’ ANCI Sicilia con l’obiettivo di valorizzare e far conoscere le realtà museali grandi e piccole dell’Isola.

Tra questi c’è il “Museo degli Strumenti Musicali” di Alcamo. Nel cuore del centro storico cittadino, all’interno dell’ex chiesa di San Giacomo De Spada, celebra la musica come linguaggio universale.
È stato istituito nel 2014 grazie all’iniziativa del maestro Fausto Cannone che ha donato la sua collezione di strumenti musicali alla sua città natale con l’obiettivo di promuovere la diversità culturale e rendere accessibile a tutti il patrimonio musicale mondiale.

L’ex chiesa di San Giacomo De Spada, che nel Medioevo dava il nome a uno dei quattro quartieri della città, quando Alcamo era cinta da mura, viene menzionata per la prima volta in un documento del 1379 come semplice cappella o altare; fu edificata come chiesa a navata unica tra il 1571 e il 1572 e ampliata nelle dimensioni attuali tra il 1625 e il 1626. Nel 1649, nei locali adiacenti alla chiesa fu realizzato un “Hospitalia peregrinorum” per assistere e alloggiare i pellegrini che in onore di San Giacomo intraprendevano il cammino lungo la via Francigena Mazarense che, nel suo lungo percorso da Palermo a Mazara del Vallo, attraversa anche la città di Alcamo.

Nelle sale trovano spazio 232 strumenti musicali, suddivisi in diverse categorie: Cordofoni (Sarangi, Dilruba, Sarod, Hu Ch’in, Erhu, Pi Pa, Kamanga, Ud, Kora, Tanbur, Ribeca, Pandora Bandura, Ciftelia, Gusle, Domra, Bouzuki, ecc.); Aerofoni (Khen, Hulusi, Suling, Irlun Pipari, Suona, Lunedas, Sheng, Pungi, Mohoceno, Quena, Ciaramella, Friscalettu Siciliano, Dvojnice, Svirala, ecc.); Idiofoni (Maracas Cascabel, Guiro, Reco Reco, Gender Barung, Balafon, Song Lang, ecc.); Membranofoni (Djembè, Skor Tom, Conga, Dhjangro, Xiao Tanggu, Dholaki, ecc.); Elettrofoni (Chitarra Gibson “Les Paul Custom”, Chitarra Meazzi Hollywood “Sonic”, Violin Shaped “Lear VI Crucianelli”).

Discorso a parte meritano tre strumenti musicali considerati tra i cento strumenti più importanti dagli esperti in materia di museologia ad indirizzo musicale, Giovanni Paolo Di Stefano, Selima Giorgia Giuliano e Sandra Proto, che ne parlano nel libro- catalogo “Strumenti musicali in Sicilia” (in attesa di pubblicazione).

Nello specifico si parla del Roneat Eak, spettacolare xilofono che il Maestro ha portato da un suo viaggio in Tibet nel 1991, il cui corpo è costituito da una struttura a barca su cui è sospesa, tramite delle cordicelle, una tastiera a 21 tasti. Il blocco ligneo, riproduce le sembianze di un drago a tre teste in procinto di emanare lingue di fuoco, con tre code, impreziosito da pietre verdi e perline rosse e blu. Sempre dal Tibet provengono i Dung- Chen, trombe telescopiche in rame finemente cesellate con motivi floreali. Infine dalla Birmania (1987) proviene il Saung-Gauk, un’arpa a forma di pavone interamente in legno, finemente intagliata e decorata con vetri colorati e strass.

Fausto Cannone, cantautore, compositore, musicista e poeta, nato ad Alcamo nel 1938 e scomparso nel 2017, è stato un artista poliedrico, aperto alla valorizzazione delle diverse culture del mondo e alla promozione delle tradizioni musicali etniche, ebbe una vita travagliata e piena di privazioni in quanto rimase orfano in tenera età. Il suo incontro con la musica fu casuale, quando all’età di sette anni trovò un vecchio mandolino nella soffitta dei vicini di casa che stavano traslocando. Da quel momento, la musica divenne il filo conduttore della sua vita, studiò prima da autodidatta e poi al Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Palermo, dove conseguì il diploma in canto. Ciò gli consentì di essere un apprezzato insegnante di musica ad Alcamo e di iniziare una serie di collaborazioni con importanti artisti locali tra cui spicca la famosa cantastorie siciliana Rosa Balistreri, con la quale collaborò per un lustro sia come compositore che come chitarrista dal vivo in alcuni suoi concerti.

Cannone ha composto la musica per 16 poesie e diverse commedie del noto scrittore, regista e poeta siciliano Ignazio Buttitta. Una sua composizione musicale “Addio Matera” è stata scelta come colonna sonora del film indipendente “Sassiwood”, diretto da Antonio Andrisani e Vito Cea, girato e dedicato alla città di Matera.

Fruttuosa fu la sua amicizia e collaborazione con il barbiere-liutaio Isidoro Di Lorenzo, al quale commissionò la costruzione di alcuni strumenti particolari, oggi esposti al museo, come il Mandolino Pochette, la Chitarra Lira, il Mandolino Mezza lira e la Mandola. Il Di Lorenzo è stato un barbiere appassionato di musica che come autodidatta divenne un apprezzato liutaio e un abile musicista, rinomato in ambito locale per le sue “serenate”. Il suo capolavoro è uno strumento musicale molto complesso, che si accorda come un pianoforte, a cui Fausto Cannone diede il nome di “Magico-Cordovox”, non presente nella collezione del museo.

Il Museo offre esperienze interattive che coinvolgono i visitatori di tutte le età. È possibile ascoltare le registrazioni delle melodie originali degli strumenti della collezione, partecipare a laboratori musicali per imparare a suonare alcuni degli strumenti, o assistere a dimostrazioni dal vivo di artisti. Inoltre, sono disponibili visite guidate in cui gli esperti del museo raccontano storie e aneddoti legati agli strumenti e alle culture da cui provengono.

Per orari di apertura e ulteriori informazioni: https://www.comune.alcamo.tp.it/it/point-of-interest/746073

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