FC Trapani: decelerare ogni tanto, no?

"Non avere fretta, accettare anche l’eventualità che questo possa essere un Campionato di transizione"

Mi sono chiesto se, anche quest’anno, il Trapani potrà vincere il Campionato come è accaduto la scorsa stagione in serie D.
Se, in particolare, l’avere costruito un organico nuovo di zecca, possa consentire l’immediato salto in serie B come è nelle intenzioni della società granata.
O se sarebbe stato meglio seguire la collaudata regola secondo la quale i successi, spesso, a parte particolari condizioni difficilmente replicabili da una stagione all’altra, si costruiscono un po’ alla volta, con i necessari tempi di decantazione, mattone dopo mattone.

Il riferimento è, in tutta evidenza, a questo avvio di stagione del F.C. Trapani: deludente, se comparato alle ambizioni dichiarate dal suo presidente, da ritenersi nella norma, invece, se ci limitassimo a considerare i granata per quello che sono, ossia una neopromossa.
Non desterebbe di certo scalpore alcuno la loro posizione in classifica, non al momento in primissima fascia, pur tuttavia dentro la griglia play off.

È un fatto che, a mio modo di vedere con un eccesso di ottimismo, Antonini abbia voluto, fin dal pre Campionato, caricare l’ambientedi notevoli aspettative che, però, non sono state suffragate dal riscontro del campo. Almeno, fino a questo momento.

Però le giornate, intanto, passano e non si intravede alcun segnale che possa fare pensare ad una decisa inversione di tendenza, tale da trasformare l’undici granata in quella squadra schiacciasassi in grado di centrare il primo posto, secondo i desiderata del suo patron.
È evidente che più di qualcosa non ha funzionato nella programmazione di questa stagione, quella del ritorno fra i professionisti, in serie C, dopo il fallimento della precedente società granata nel 2020.

Alcune scelte si sono rivelate errate, visto che non hanno pagato: 1) la conferma a luglio del tecnico Torrisi; l’avere fatto esattamente al contrario del basket, non affidandosi ad un allenatore esperto, autorevole e conoscitore della categoria e, soprattutto, del girone; l’avere sostituito Torrisi con Aronica, ossia un esordiente con un altro esordiente. Anche se, in questo caso, occorre fare qualche distinguo.

Comincio dal punto 1. È stato un errore confermare a luglio Torrisi perché il tecnico catanese non ha mai convinto per il gioco espresso in D, figuriamoci all’esordio in serie C dove o hai un gioco efficace e competitivo oppure, dato il livellamento tecnico, paghi dazio.
L’unico modo sarebbe stato, forse, non tanto quello di mantenere lo zoccolo duro dell’anno precedente (che tanto duro in realtà non era, visto che si era formato solo all’inizio di quella stagione), integrandolo con alcuni ritocchi di qualità, quanto semmai quello di dare a Torrisi una squadra “grandi firme” anche C, così come accaduto l’anno precedente in D, con calciatori fuori categoria, che provenissero dalla serie A o dalla B e di conclamato spessore, così da vincere in un modo o nell’altro, senza convincere, ma grazie alle individualità. Così non è stato. Il gruppo che si è formato quest’anno è composto, infatti, da ottimi calciatori, almeno sulla carta, ma si tratta – per la quasi totalità dell’organico – di calciatori di categoria, non fuori categoria, ossia di due o tre spanne più forti rispetto a quelli del girone C.

In un Campionatore equilibrato come la C, dove anche le ultime possono metterti in difficoltà, i nodi sono subito venuti al pettine, vedasi la netta sconfitta casalinga con il Picerno.
Inoltre, nel momento in cui bisogna governare uno spogliatoio di professionisti sgamati, è quantomai necessaria la figura di un allenatore di esperienza, carismatico ed autorevole, capace di tenere sotto controllo il gruppo e di farsi sentire e rispettare, alla bisogna.

Per tutti questi motivi, sarebbe risultato utile fare come si è fatto nel basket, ossia assumere fin da subito un tecnico di grandissimo valore ed esperienza, profondo conoscitore sia della categoria che del girone, demandandogli la costruzione dell’organico di prima squadra e supportandone le richieste.

Pass al punto 2: non mi spiego la differente scelta fra il basket e il calcio, trattandosi in entrambi i casi di squadre neopromosse, esordienti nella categoria. Se proprio si doveva cambiare quasi tutto l’organico, perché allora, per gestire questo profondo cambiamento, non affidarsi alle conoscenze di un tecnico esperto e di esperienza, così come è stato fatto per il basket ?

Da qui arrivo al punto 3: in tale ottica potrebbe rivelarsi un errore anche l’avere scelto Aronica per sostituire Torrisi.
Ambedue senza alcuna esperienza della categoria come allenatori. Chiarisco: è indubbio che Aronica stia facendo meglio di Torrisi, soprattutto sul piano del gioco, ma non è altrettanto certo che ciò possa bastare per vincere il Campionato, come il presidente desidera.

Le recenti difficoltà palesate sia a Taranto sia, in parte, a Sorrento, sia in casa con la Juve Next Gen e con il Messina e, soprattutto, le prestazioni inspiegabilmente incolori di più di qualche calciatore, a cominciare dal portiere fino a terminare con Lescano, passando per Sabatino, Carraro, Crimi, Kanoute, Bifulco e Fall, ci dicono che Aronica ha bisogno ancora di tempo per elevare ai massimi livelli il rendimento della sua squadra e che quest’ultima, al momento, squadra non lo è affatto.

Non lo è ancora in campo e, dunque, ciò potrebbe anche determinare problemi per il tecnico nella gestione dello spogliatoio che, da sempre, corre su un sottile filo psicologico, fatto di empatia con i propri calciatori ma soprattutto di motivazioni e disponibilità al sacrificio da parte dei singoli atleti, doti che l’allenatore deve essere bravo a tirare fuori da ciascuno di loro. Ecco perché una figura di tecnico autorevole ed esperto della categoria, ancora una volta, sarebbe stata preferibile a quella di Aronica, a cui, ripeto, al momento non si può certo rimproverare la responsabilità esclusiva della mancata competitività della squadra, ma a cui si chiede, quantomeno, di dare al più presto una svolta al suo rendimento.

E se non ci riuscisse in tempi ragionevolmente brevi, al presidente non rimarrebbe che prenderne atto, traendo le proprie conclusioni, nella consapevolezza che in C, a differenza dello scorso anno in D, ogni partita presenta insidie e difficoltà varie, anche quando si incontrano squadre di bassa classifica. Il livellamento è notevole e non ci sono in assoluto partite vinte in partenza.

Alla luce dei tre punti considerati, il rischio concreto è che passino le giornate e che inserirsi nella lotta per il primo posto diventi, alla fine, impresa impossibile.

Il tempo per rimediare ancora ci sarebbe, anche perché è indubbio che i sacrifici economici per costruire la squadra sono stati fatti, eccome, e sarebbe un peccato vanificarli senza intervenire con adeguate soluzioni che, però, dovranno essere ben soppesate e dovranno avere, nel caso fossero adottate, margini di errore minimi. Diversamente, se la presente stagione dovesse avere esiti differenti da quelli annunciati, anche cioè nella denegata ipotesi di mancata promozione in B, è mia convinzione che non sarebbe comunque un anno da buttare.

Sulla scorta di quelle che saranno le risultanze di quest’anno, si potrebbe programmare una nuova stagione, a maggior ragione ambiziosa, nella misura in cui si facesse tesoro degli errori commessi, intervenendo là dove si può migliorare ed ottimizzando la gestione complessiva del gruppo squadra/tecnico.

Ecco, non avere fretta, accettare anche l’eventualità che questo si riveli un Campionato di transizione, decelerare, quindi, rispetto alla corsa sfrenata verso l’ambizione di vincere subito, potrebbe costituire l’atteggiamento migliore per preparare i futuri successi che sarebbero solo rimandati.

Se non fosse possibile vincere subito, facciamo allora in modo che le cose seguano il loro corso naturale, che il tempo e la riflessione creino le premesse per un progetto che si riveli, al riscontro dei fatti,,competitivo e ciò che, per adesso, ci delude o ci angustia, tra un po’ ci regalerà le soddisfazioni migliori.

marzo 2014

Trapani ed Erice, perchè è così difficile andare su due ruote? [AUDIO]

La pista ciclabile di Trapani potrebbe essere finalmente il "buon " inizio per una città più vivibile
Si tratta di una cinquantina di persone
Il sindaco delle Egadi: "Un passo fondamentale per garantire un'assistenza sanitaria equa"
Il 17 ottobre sarà offerto un trattamento di makeup alle donne sotto chemioterapia
Seconda edizione del #trapanisìgierre in onda su Radio Cuore e su Radio Fantastica alle 11.30 (ribattuta alle 15.30) e su Radio 102 alle 13.00 di oggi: XXI Congresso ANSPI: approvata la “Carta di Favignana”: ne parliamo con il dott. Peppe Novara Schiaccia PLAY per ascoltare:</li> L'INFORMAZIONE ALLA RADIO dal lunedì al venerdì: -L'almanacco...

Due ricette con gli gnocchi

Torna Mangia sano con Federica, il blog della dietista Federica Tarantino

Vita di un conduttore radiofonico notturno

La notte non è fatta solo per dormire e sognare, durante la notte tutto ha un sapore diverso. E la notte la radio ha...

“Il mio Rostagno”

Alla vigilia del 36° anniversario dell’uccisione del sociologo e giornalista riproponiamo un ricordo di Andrea Castellano
Su Fiat 508C iscrivono i loro nomi nell’albo d’oro della rievocazione storica della gara automobilistica più antica del mondo
Dichiarati "persone non gradite" per comportamenti in occasione della partita con il Messina
Il Trapanese si colloca all'undicesimo posto nella classifica nazionale relativa alle province
Le lituane del Cascada HC Garliava sconfitte anche ai PalaCardella
Sequestrati 50 grammi di cocaina e crack, 300 grammi di hashish, 20 grammi di marijuana e 3.000 euro