La Procura generale di Palermo ha chiesto la condanna a nove anni e mezzo di reclusione e al pagamento di 4mila euro di multa per estorsione e diffamazione nei confronti del giornalista Pino Maniaci.
Si tratta del processo d’appello nato dall’operazione di polizia “Kelevra” del 2016. Maniaci in primo grado è stato assolto dalle accuse di estorsione e condannato ad un anno e cinque mesi per diffamazione nei confronti del giornalista Michele Giuliano, dell’artista Gaetano Porcasi e dell’operatore televisivo Nunzio Quatrosi.
Maniaci è accusato di avere utilizzato la sua posizione mediatica – lavora a Telejato, a Partinico – per fare pressioni su alcuni amministratori di Partinico e Borgetto e costringerli a pagare in cambio di interviste in cui discolparsi dalle accuse da lui stesso lanciate nei loro confronti durante trasmissioni televisive.
La prossima udienza si svolgerà il 18 dicembre con gli interventi dei legali del giornalista, Bartolomeo Parrino e Antonio Ingroia.
In primo grado gli avvocati avevano dimostrato che il denaro sborsato dall’ex sindaco di Borgetto non era frutto di un’estorsione ma il pagamento di una pubblicità andata in onda sull’emittente per conto della moglie di quest’ultimo, titolare di un’attività commerciale.