Con l’avvio della campagna olivicola nella provincia di Trapani, nel quadro delle attività avviate d’intesa con la Prefettura di Trapani per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro per il contrasto al lavoro nero, i Carabinieri del Comando Provinciale di Trapani, insieme ai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro, del NAS e del Centro Anticrimine Natura di Palermo, hanno effettuato controlli in sei oleifici e cinque aziende agricole, scoprendo una serie di irregolarità che mettono a rischio la salute dei lavoratori e l’ambiente.
Tra le violazioni più gravi, spicca l’impiego di cinque lavoratori in nero, di cui tre stranieri. In un caso, l’attività imprenditoriale è stata sospesa. Inoltre, sono state riscontrate gravi carenze igienico-sanitarie in due aziende, con il sequestro di un’area destinata allo stoccaggio delle olive, priva delle necessarie autorizzazioni. Anche lo smaltimento delle acque reflue è risultato irregolare.
Un’altra irregolarità riscontrata dai militari dell’Arma riguarda l’installazione di impianti di videosorveglianza senza le dovute autorizzazioni, in violazione della privacy dei lavoratori. Inoltre, sono state riscontrate numerose violazioni in materia di sicurezza sul lavoro, come la mancata valutazione dei rischi, l’assenza di visite mediche e la carente informazione e formazione dei dipendenti.
L’operazione dei Carabinieri si è conclusa con oltre 28mila euro di sanzioni amministrative comminate e 24mila euro di contravvenzioni.
L’operazione dei Carabinieri rappresenta un duro colpo al caporalato e alle illegalità nel settore agricolo, un settore spesso caratterizzato da sfruttamento e precarietà.