Cittadinanza onoraria alle Ong, è scontro tra Fratelli d’Italia e il sindaco di Trapani

Fa discutere l'iniziativa rivolta a tre organizzazioni per i loro salvataggi di persone nel Mediterraneo

Fa discutere l’iniziativa del sindaco di Trapani Giacomo Tranchida di voler conferire la cittadinanza onoraria alle Ong Jugend Rettet, Save the Children e Medici senza Frontiere per la loro attività di salvataggio dei migranti nel Mediterraneo.

La proposta di delibera, votata favorevolmente dalla giunta, arriva dopo la sentenza di non luogo a procedere pronunciata dal gup di Trapani nei confronti delle organizzazioni non governative accusate dalla locale Procura di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Venerdì scorso Fratelli d’Italia ha organizzato un incontro pubblico sul tema a cui ha preso parte il coordinatore provinciale Maurizio Miceli, il deputato regionale Giuseppe Bica il consigliere comunale Nicola Lamia e la deputata nazionale Sara Kelany, responsabile del dipartimento Immigrazione del partito. È stata espressa la netta contrarietà all’iniziativa.

Oggi anche il circolo “Tricolore Ardente” di Gioventù Nazionale, in una nota a firma del presidente Antonio Jacopo Triscari, ha affermato che “tale iniziativa rappresenti non solo un atto simbolico discutibile, ma anche un pericoloso cedimento nei confronti di pratiche che non sempre rispecchiano i valori e gli interessi della nostra comunità”.

Secondo i giovani di FdI “la concessione della cittadinanza onoraria alle Ong potrebbe essere interpretata come un riconoscimento di un’azione che, in molti casi, non è in linea con le politiche nazionali né tantomeno con quelle di Tranchida che vietò lo sbarco a 250 migranti nel 2020 e che oggi è in cerca di un passaggio verso un nuovo porto politico”.

“Dobbiamo difendere – prosegue Triscari – i diritti dei cittadini trapanesi e garantire che le risorse e l’attenzione siano rivolte a coloro che vivono in questa città e che ne hanno realmente bisogno. La nostra priorità deve essere il benessere dei trapanesi, non l’elogio di organizzazioni esterne che operano in contesti complessi e controversi.
Inoltre, riteniamo che la concessione della cittadinanza onoraria a queste ONG possa inviare un messaggio sbagliato, alimentando un clima di divisione piuttosto che di integrazione. La vera inclusione sociale si costruisce attraverso il dialogo, l’ascolto e l’impegno diretto con i cittadini, e non attraverso atti burocratici che possono allontanare anziché unire”.

Per questo motivo invita “tutti i membri del Consiglio comunale a riflettere attentamente su questa proposta e a considerare le reali esigenze della nostra comunità”.

La replica del sindaco di Trapani non si è fatta attendere. “Salvare le vite umane – scrive il primo cittadino di Trapani – salvare le vite in mare è un comportamento innegabilmente naturale per ciascun essere umano. Una vita umana non può avere colore, sesso, religione. Una vita è intanto una vita umana e basta! Parliamo di bambini, donne e uomini che arrivano da Paesi diversi, sono portatori di usi e costumi diversi, hanno fattezze e colori diversi ma nelle cui vene scorre lo stesso sangue di colore rosso che abbiamo nelle nostre vene. Questo si insegna nelle nostre scuole! Parliamo di bambini, donne, uomini, che fuggono dai loro Paesi, dalle loro modeste case, dai loro affetti, per fame, per guerra, per siccità e carestie, per cercare sicurezza e futuro per sé e per i propri figli.

E noi – afferma Tranchida – che dovremmo fare? Abbandonarli a morire in mare?! Sì, abbandonarli, come ha detto – denunciandolo anche di recente – papa Francesco. Questo non è un comportamento umano, non è il comportamento di una Nazione civile e democratica, la terza economia europea, il popolo di poeti, santi e navigatori. Lo hanno dimenticato lor signori? Rivedano un po’ la storia e magari guardino, senza girarsi dall’altra parte, i sacrifici e la disperata odissea tra i loro parenti emigrati nel dopo guerra.

La comunità trapanese – prosegue il sindaco – comunità di gente di mare che non ha lasciato mai nessuno in mare e che non vuole lasciare nessuno indietro, vuole ringraziare e rendere omaggio alle ONG che, per sole finalità umanitarie – e ciò è stato sancito e decretato dal Tribunale di Trapani- portano in salvo esseri umani abbandonati in mare”.

“Certo – dice Tranchida – dobbiamo chiederci tutti e anche lor signori, il perché di questa emigrazione; avremmo dovuto far di tutto per evitarla e contenerla ma non ne siamo stati capaci.

Ricordo a me stesso e a lor signori che l’immigrato lo facciamo diventare noi clandestino, nel momento in cui lo Stato non riesce a respingere chi non ha diritto a restare in Italia e/o chi ha commesso reati in Italia; lo facciamo diventare noi marginale nel momento in cui non gli garantiamo un’accoglienza e integrazione degne di questo nome perché lo Stato non riesce a monitorare e controllare. Su questo dovremmo confrontarci, e seriamente”.

“Che lor signori chiedano ai rappresentanti politici di più alto lignaggio di attivare quanto necessario per bloccare seriamente e reprimere la indegna attività dei trafficanti del mare, quelli veri e probabilmente noti e foraggiati; uomini la cui condotta è deprecabile e che condanniamo senza se e senza ma”.

Lor signori – come di recente e in maniera poco onorevole hanno fatto anche Sara Kelany&C., con ingiurie e offese intrise di xenofobia, profferite in mio danno – continuino pure ed abbaiare alla luna e a fare del populismo l’unico impegno politico voltando le spalle ai veri problemi della Città, anzi seminando odio a destra e a manca minando, con una opposizione strumentale e priva di contenuti, lo sforzo complessivo e sinergico di una comunità che vuole rialzarsi e mettersi in cammino per conseguire il giusto riscatto sociale, economico e culturale”.

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