Alba al Parco archeologico di Selinunte, è andato in scena “Un centauro tra i templi” [FOTO]

Grande spettacolo questa mattina con il teatro equestre di Giuseppe Cimarosa

Quasi 400 spettatori sono entrati nel Parco archeologico di Selinunte mentre era ancora immerso nel buio, una notte senza luna ma con tantissime stelle. La prima alba dell’anno si è chiusa stamattina con un grande successo: il pubblico ha percorso il breve tratto fino al tempio dorico illuminato che ha fatto da palcoscenico alle coreografie di Oro dal cielo, lo spettacolo di Giuseppe Cimarosa. Ma l’attenzione era tutta per gli animali: teatro equestre, l’uomo e il cavallo fusi in un unico essere: ogni movimento pareva fatto all’unisono, un inno al sole che nasceva e alla notte che abbandonava. Un lavoro elegante, fatto di parola, movimento e virtuosismi in sella. E pian piano, ecco l’aurora, la luce che tingeva tutto di rosso, i purosangue e gli attori dai contorni sempre più definiti.

Un uomo, un centauro. Che poi è il sogno di Giuseppe Cimarosa, fondersi completamente con il suo cavallo. Lui, di purosangue spagnoli ne ha due, sir Cesar e Empresario, e li ha resi protagonisti di questa inedita alba teatrale . Questa mattina, alle 5.30, al Parco di Selinunte diretto da Felice Crescente, è andato in scena “Un centauro tra i templi”.

Entrare nel Parco archeologico quando è ancora immerso nella notte, avanzare verso il tempio illuminato mentre attorno la natura è viva e presente, poi accompagnare l’aurora e la luce è una esperienza intensa.

Finora i concerti finora presentati a Selinunte hanno stretto un patto con l’ambiente, ma mai con gli animali. E pur essendo originario di Castelvetrano, per Cimarosa era la prima volta sotto i templi dove ha debuttao con la nuova performance intitolata “Oro dal cielo”.

“Un rito di celebrazione al sole – spiega Giuseppe Cimarosa – . Uno spettacolo evanescente, un racconto onirico, che narra il sito attraverso le immagini. Al centro di tutto ci sono i cavalli e la musica, con archi, percussioni, vibrafono e piano dal vivo”. Insomma, teatro equestre che non vuol dire circo. “No, è un mix di arti che non è solo virtuosismo del cavallo: è un dipinto fatto da diverse forme d’arte a partire dall’equitazione”.

I cavalli sono addestrati in alta scuola e sono montati da Cimarosa e da una delle danzatrici che è allieva del centauro. Giuseppe Cimarosa propone quella che si chiama “monta con redini in cintura” ovvero il cavallo viene guidato dal cavaliere tramite il suo peso e le gambe, creando un tutt’uno con l’animale, appunto un “centauro”. In scena con lui Alessandra Lamia, Mariele Chiara, Adriana Spallino, a cui si sono uniti Maria Teresa Clemente (violino), Mariella Zancana (pianoforte), Giuseppe Tamburello (violoncello); Eduardo La Scala (percussioni); Alba D’Angelo, Emilia Catalano, Piero Indelicato (narrazioni); e Noemi Montalto (voce).

Domenica prossima 20 agosto – e in replica il 27 – è in programma un’altra alba tra i templi, del tutto diversa: un percorso di visita punteggiato dagli interventi musicali di Chris Obehi, Fluidae Collective e Douì. Un format ideato da CoopCulture che rinnova il suo impegno in collaborazione con il Parco. In questo caso sarà la musica a far da filo conduttore per un viaggio sonoro in un Mediterraneo potente, dai confini liquidi, attraverso sonorità che spaziano dall’Africa all’Europa, passando per la Sicilia che pretende il suo ruolo di unione e dialogo.

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