“Dopo quasi un mese dall’apertura al pubblico dell’installazione immersiva Divina Tenebra dell’artista Marco Papa, nasce al Museo San Rocco un evento non previsto che vede protagonisti lo stesso
Papa e la pianista Giacometta Marrone D’Alberti. A raccontarlo, oltre al direttore del
Museo monsignor Liborio Palmeri Rolando Bellini, storico dell’arte, e Guido Barbieri, storico della musica.
“Marco Papa – spiega Palmeri – ha da poco inaugurato la sua enorme installazione di carta, un vero labirinto di cellulosa, che racconta il complesso rapporto con sua madre attraverso un piccolo ritratto di lei dipinto dall’artista bambino e più volte rotto e ricomposto, e, via via, attraverso altri disegni, oggetti e sculture, che riempiono di stupore per la loro bellezza.
In questo modo Marco Papa condivide con il visitatore il suo percorso esistenziale, nel quale c’è tanto dolore, ma anche una luce interiore crescente, che nell’installazione corrisponde alla crescita della grafite nera sulla bianca carta, fino al raggiungimento di un’oscurità totale, dentro cui l’artista presenta al visitatore la scoperta di una luce metafisica che è stata balsamo al suo dolore. La composizione ad anello (ring-composition) dell’installazione trova nel cosiddetto Crocifisso danzante il punto di partenza e di arrivo di questo percorso”.
“Dunque – prosegue il direttore del San
Rocco – mentre Marco Papa squaderna la sua carta, la pianista Giacometta Marrone D’Alberti, da poco rientrata in Sicilia dalla sua patria adottiva, la Germania, sente il bisogno di esprimere se stessa anche nella sua inquietudine, ma i tasti non le bastano, la forma non la soddisfa; e allora si allontana dai tasti e dalla forma. Entra nella cassa armonica del suo pianoforte e senza creare nessuno spartito, ma ricorrendo ad un registratore, si scatena in una composizione improvvisata, frenetica, che nasce da un’alba di «suono grave e risonante» e finisce in una «luce crepuscolare e tenue che si spegne lentamente nel pianissimo mormorante di suoni sempre più lontani, inattingibili, lancinanti» (Guido Barbieri).
Anche qui una “composizione ad anello” dentro cui si scatenano sonorità così potenti da riuscire a creare un vuoto dentro cui l’artista trova pienamente se stessa. «Le mie mani danzano per accarezzare, percuotere, strisciare, pizzicare, vibrare, entrando in armonia con il mio corpo sacro», così dice lei stessa, e questa danza diventa danza cosmica, in cui “corpo sacro” è l’universo intero. Quando sono stato invitato ad ascoltare questa musica ho deciso di di fare ascoltare il pezzo musicale a Marco Papa – conclude il direttore del Museo – Questa è la prima annotazione della sua reazione: « Assonante il brano di Giacometta. Vibrazioni, forze e intenzioni sono all’orizzonte del mio paesaggio. Che lei abbia vissuto esperienze simili alla mia? Il suo “Corpo Sacro” collima con la mia “Divina Tenebra”, accompagnando chi entra a vivere la salvezza e gloria di mia Madre».
L’appuntamento è per martedì 2 luglio, alle ore 19, nel salone dell’Abbraccio del Museo San Rocco (secondo piano, ingresso via Nunzio Nasi 1).
Nell’occasione saranno distribuiti come fogli di sala gli interventi critici di Rolando Bellini e Guido Barbieri e si verrà guidati nell’ascolto di “Corpo Sacro” per poi farne personale e libera esperienza immergendosi nell’installazione “Divina Tenebra” di Marco Papa.