Dopo l’ampio gradimento riscosso in uno degli appuntamenti dell’edizione 2024 della rassegna letteraria “Terrazza d’Autore”, torna al pubblico il reading Memorie di Adriano”, dall’omonimo libro di Marguerite Yourcenar, a cura di Stefania La Via con le letture di Giampiero Montanti.
È un freddo dicembre del 1948 quando, in una valigia di documenti di famiglia, Marguerite Yourcenar ritrova un frammento di lettera che inizia così: “Caro Marco, sono andato stamattina dal mio medico…”. Lei non ricorda chi sia Marco e a chi stia scrivendo e ancora non sa che questo diverrà l’incipit di uno dei libri più letti e tradotti del Novecento, “Memorie di Adriano”.
Un libro per pochi – come amava dire l’autrice0- che invece ha conquistato una folla immensa di lettori e che, tradotto nelle principali lingue, ha reso celebre Marguerite Yourcenar in tutto il mondo e ne ha fatto la prima donna accolta nell’Accadémie Francoise, dal lontano 1635, anno della sua fondazione.
Un’opera alla quale Yourcenar lavorerà per oltre trent’anni, affiancando alla scrittura un minuzioso lavoro di ricerca storica e filologica. Un’opera straordinaria e non classificabile all’interno di un preciso genere letterario. Il grande imperatore Adriano, malato e in fin di vita, scrive al nipote Marco Aurelio, destinato ad essere suo successore, e gli confida la propria tragedia di uomo “costretto a essere Dio” e a governare da solo il mondo intero.
L’appuntamento è per venerdì 8 novembre alle alle ore 18 nella sala Fardella della Biblioteca “Fardelliana”: un’occasione importante per riscoprire e rileggere, attraverso il fascino della “parola narrata” e dell’approfondimento critico, un grande classico della Letteratura di tutti i tempi. L’ingresso è libero.
Abbiamo sentito Giampiero Montanti che darà voce alle parole di Adriano. Per ascoltare schiaccia PLAY:
Ne ho già parlato nei notiziari, dando il consiglio a tutti i nostri ascoltatori di fissare la data, quella del prossimo venerdì 8 novembre, perché ci sarà un appuntamento davvero imperdibile alla Biblioteca Fardelliana per parlarne, sono proprio al telefono con uno dei due protagonisti, oltre che Stefania Lavia, con noi questa volta c’è Giampiero Montanti, e allora, cosa accadrà? Adesso hai il compito di incuriosire un po’ i nostri ascoltatori: alla Biblioteca Fardelliana, alla Sala Fardella, ci sarà un’occasione, ho detto imperdibile, perché?
Eh beh sì, all’interno delle iniziative “Trapani Città che Legge”, la Biblioteca Fardelliana ospita l’8 novembre, come ben detto tu, alle ore 18, l’evento “Rileggiamo i Classici”, e questa volta sarà riletto il classico dei classici, Memorie di Adriano, di Marguerite Yourcenar. Io e Stefania La Via ci alterneremo nella lettura, Stefania avrà il gravoso compito di rispiegare questo grande capolavoro, a me invece toccherà proprio il compito di impersonare l’imperatore Adriano, uno degli imperatori buoni dell’impero romano. Un personaggio così raffinato, calato però nella sua epoca, però nello stesso tempo vicino al tormento di ogni uomo, e nella accanita ricerca di mettere d’accordo la felicità, la logica, l’intelligenza, il fato. Quello che restituiremo, il tentativo è quello di restituire ciò che ha fatto Marguerite Yourcenar, che ha fatto un’operazione straordinaria, una biografia che sembra un’autobiografia, restituendo il ritratto di questo imperatore appassionato della cultura, della filosofia, della scienza, dell’architettura greca, attraverso quest’opera che è veramente considerato un capolavoro, e noi cercheremo di dare intensità alle parole di Yourcenar, alle parole di Adriano, selezionando le più belle pagine, facendo un autentico viaggio nell’uomo, nelle paure, nelle certezze, si parlerà della vita dell’imperatore, della storia, della politica, della religione, l’amore, l’amore per Antino, il suo prediletto, un amore assolutamente sfortunato, su cui sono state scritte in seguito pagine e pagine, e naturalmente una grande riflessione sulla morte, perché il romanzo parte proprio a ritroso dal momento in cui Adriano è vicino a morire.
Quello che cercheremo di fare è emozionare il pubblico, perché queste pagine sono davvero calde ed emozionali.
Pensare che siamo intorno alla metà del ‘900, quando la brava Marguerite Yourcenar scrisse proprio questo libro, un classico, il più classico dei classici, ma sbaglio a pensare che non sarà un semplice momento di reading, anche perché voi l’avete fatto già una cosa del genere quest’estate a “Terrazza d’Autore”, ma adesso, al chiuso, le atmosfere cambieranno completamente, Giampiero.
Sì, l’evento era stato organizzato inizialmente a “Terrazza d’Autore” ed ha avuto un successo veramente inatteso per noi, proprio per questo siamo stati invitati a replicarlo. Devo dire che le atmosfere del teatro all’aperto naturalmente sono sì importanti, ma riportare un libro nel “mondo dei libri” e questo libro soprattutto sarà un’esperienza ancora più intima, ancora più coinvolgente. Devo dire, io ho letto questo libro già tre volte nella mia vita, è un libro che, come disse la Marguerite Yourcenar stessa, ci mise tantissimi anni a farlo, a scriverlo, è un libro che va letto se hai già vissuto, non puoi leggerlo se sei davvero giovane, per comprenderne appieno, e io credo che sia uno dei libri da cui siano stati tratti, forse solo la Divina Commedia ne ha avuti di più, il maggior numero di citazioni sul modo di vivere, sul modo di pensare e sul modo di affrontare la vita da parte degli uomini, e proprio per questo ascoltare le parole di quest’uomo scritte in maniera incomparabile dalla Yourcenar è un momento di enorme, di grande riflessione a cui invitiamo tutti quanti, anche perché l’evento è ovviamente gratuito.
Certo, e allora ripeto ancora una volta, fissate la data, l’appuntamento è per il prossimo 8 novembre alla Biblioteca Fardelliana, una sala raccolta che contiene un numero limitato, direi giusto, di spettatori e sicuramente si riempirà per queste memorie di Adriano, con la voce di Giampiero Montanti e di Stefania Lavia, che con il loro sentimento riusciranno a coinvolgere tutta la platea. Grazie, Giampiero, per avercene parlato.
Grazie a voi per averci ospitato.