Due saggi di Costantino alla Biblioteca Fardelliana [AUDIO]

La presentazione mercoledì 16 ottobre alle 18.00 alla Sala Fardella

Parliamo di due libri, due saggi, che Alberto Costantino ha scritto e che saranno presentati insieme, in un unico appuntamento, alla Biblioteca Fardelliana di Trapani mercoledì 16 ottobre alle ore 18. Lo facciamo proprio con lui, con Alberto Costantino. Per ascoltare l’intervista schiaccia PLAY

 

“Gli Arabi in Sicilia” e “Carlo III di Borbone” sono i titoli dei tuoi libri di cui parlerai, possiamo dire, a casa tua…

Certo, sono stato 36 anni e passa in biblioteca, per cui veramente mi sento a casa, anche se non c’è più nessuno di quelli che conoscevo io, almeno, qualcuno c’è, ma è rimasto ben poco.

Ma parliamo proprio di questo incontro, come lo hai organizzato, perché lo hai organizzato, Alberto?

Innanzitutto perché i due libri meritavano di essere conosciuti anche dai Trapanesi, perché anche se a Trapani ci sono molte persone che pubblicano, come vendita c’è poco e niente.
“Gli Arabi in Sicilia” verrà presentato dal professor Salvatore Girgenti, mentre “Carlo III di Borbone” sarà presentato dal professor Salvatore Bongiorno.
I due libri sono stati messi insieme, prima perché sono due libri di storia, due secoli degli Arabi, dall’827, conquista di Mazara, fino alla caduta del 1091, alla caduta degli Arabi a Noto, mentre Carlo III di Borbone è quello che praticamente ha risollevato la Sicilia dalla fame, perché ha dato finalmente vita a qualcosa di diverso per quanto riguarda l’agricoltura, ha espropriato la terra ai baroni e l’ha data ai contadini.Certo non è che lui ha fatto questo personalmente, però erano le sue direttive, per cui dalle sue direttive si è arrivato a questo punto e Trapani come città, perché il libro parla anche di Trapani, ne ha avuto una grande soddisfazione, perché ha potuto esportare tutto quello che produceva, dal corallo fino al sale, al tonno.
Carlo III è stata un figura fondamentale per il rilancio del XVII secolo a Trapani. Gli Arabi hanno portato poi tante altre cose, a parte le irrigazioni e nuove tecniche che non esistevano, si irrigava a mano, si portavano i secchi, invece loro hanno inventato questo modo di trasporto idrico… e poi hanno portato tante cose, tra cui anche la medicina, come ben tu sai, gli Arabi con Costantino l’Africano hanno portato la medicina in Italia, a Salerno, e per la prima volta c’è stata la facoltà di medicina. Sono tante cose che io ho messo assieme e mi piace moltissimo poterle fare conoscere e presentarle alla gente che vuole venire in Biblioteca Fardelliana.

“Gli Arabi di Sicilia” e “Carlo III di Borbone” si trovano in libreria, sono saggi dove realmente si potrebbero fare degli studi di storia, storia non troppo conosciuta, dobbiamo dire, e che riguarda anche la nostra città, oltre che tutta la Sicilia, no?

Certo, immagina tu che nel 1750 a Trapani, dove oggi c’è la statua di Garibaldi, lì veniva edificata e scolpita dal grande scultore che fu Tipa, la statua di Carlo III di Borbone. E siccome era agosto e si festeggiava anche Sant’ Alberto e poi la Madonna di Trapani, ci furono tantissime feste per onorarlo, lui doveva venire a Trapani ma all’ultimo momento fu trattenuto e quindi non venne, però la statua fu scoperta in una cerimonia popolare proprio il giorno 14 di agosto.

E chissà che fine ha fatto questa statua?

Questa statua non si sa che fine abbia fatto, come non si sa che fine hanno fatto tante, tante statue che c’erano qui, per esempio, non so, dove oggi c’è Piazza Lucatelli c’è la fontana col cavallino, lì c’era una statua del re Carlo V, ma non si sa dove sia finita.

Insomma, l’unità d’Italia che ha portato i Savoia, ha portato Garibaldi e tutti questi che adesso… ovviamente, come si dice in gergo, “la storia la scrivono i vincitori”, hanno fatto tabula rasa, hanno cancellato tutto ciò che è appunto il Regno del Borboni nelle Due Sicilie, hanno cancellato il passato che anche grazie a questi libri di Alberto Costantino noi riusciamo, in qualche maniera, a riesumare. E allora, modererà l’incontro Giacomo Di Girolamo?

Sì, il giornalista del Giornale di Sicilia, con ingresso libero.

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