Sold out per l’anteprima nel Trapanese di “Iddu”, il film su Matteo Messina Denaro

Un film che pone domande su una delle pagine più buie della storia della Repubblica e della Sicilia

L’anteprima del film “Iddu” sul capomafia di Castelvetrano Matteo Messina Denaro in provincia di Trapani ha fatto registrare il sold out sia nel capoluogo sia ad Alcamo e Mazara del Vallo.

A Trapani erano 667 gli spettatori che hanno assistito alla proiezione al Cine Teatro Ariston con la presenza dell’attore protagonista, Elio Germano, e dei registi Fabio Grassadonia e Antonio Piazza.
Un film pensato prima della cattura del capomafia e della sua morte in carcere che racconta il mondo che ha attorniato per decenni Matteo Messina Denaro proteggendo ne la sua prolungata latitanza.

Un film spiazzante, che gioca sul grottesco, che non lancia messaggi né ha la pretesa di una ricostruzione documentaristica, ma pone domande su una delle pagine più buie della storia della Repubblica e della Sicilia.

A Mazara del Vallo la proiezione è avvenuta al cinema “Grillo” davanti 573 spettatori. La multisala è la più vicina per gli abitanti di Castelvetrano che hanno voluto assistere alla proiezione, dopo la decisione di Salvatore Vaccarino, figlio dell’ex sindaco Antonio, di non proiettare il film nel suo cinema, unico in paese, perché il padre – che nel film si chiama Catello Palumbo ed è interpretato da Toni Servillo – “appare come un delinquente”.

“Noi consigliamo sempre di vedere prima il film – hanno detto ieri sera i due registi – se per la figura di Messina Denaro abbiamo fatto uno scouting psicologico del personaggio, la figura di Catello, seppure prenda spunto dal rapporto epistolare intrattenuto con boss, è un personaggio costruito come omaggio alla commedia italiana. Vaccarino e la sua famiglia sono personaggi immaginari”.

In sala a Mazara del Vallo, ieri sera, c’era il sindaco Salvatore Quinci che ha commentato: “La presenza di tutte queste persone in sala testimonia che l’interesse per il fenomeno mafioso è ancora vivo nella popolazione del territorio”.

“Viviamo in una zona che ha dovuto subire negli anni l’influenza terribile di una cultura e di un metodo mafiosi che oggi non devono più trovare spazio ed energia vitale tra le istituzioni, nella classe produttiva e in quella sociale come descritto, anche con grande ironia, nel film. Dalla pellicola – ha aggiunto – viene fuori la mancanza di ideali e il vuoto valoriale in cui si muovono tutti i protagonisti di questa vicenda che è corale”.

Rosario Asta, presidente della Società “Dante Alighieri” a Castelvetrano, ha commentato all’uscita della sala: “È un quadro complesso quello che emerge dal film che va spiegato ai ragazzi, soprattutto nel rapporto intrattenuto tra il boss latitante e Vaccarino”.

Dimenticare Messina Denaro e continuare a interrogarsi: per Fabio Grassadonia, “la questione conflittuale sta tutta qui: noi stiamo dalla parte di chi vuole interrogarsi perché la latitanza di Messina Denaro è una pagina nera della storia della Repubblica sui cui bisogna interrogarsi”.

Le proiezioni del film nelle sale riprenderanno a partire dal 10 ottobre, mentre a Castelvetrano il sindaco Giovanni Lentini vuole proiettare il film in un luogo pubblico, in alternativa al cinema. La produzione del film s’è detta disponibile a trovare una soluzione.

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