Sigfrido Ranucci è uno di quegli uomini che coincidono con il lavoro che si sono scelti. Insieme alla sua squadra di Report – programma televisivo amato e odiato, uno dei baluardi del giornalismo d’inchiesta in Italia – ogni giorno si dedica a vagliare informazioni, collegare eventi, ascoltare voci per raccontare le notizie che qualcuno vorrebbe rimanessero sotto silenzio, spesso lungo una strada irta di pericoli che toccano le vite personali e non solo professionali dei giornalisti.
Nel libro “La Scelta”, presentato oggi al Chiostro di San Domenico a Trapani, nell’ambito della rassegna Trapanincontra, Ranucci racconta il cammino che lo ha condotto sin qui e lo fa scegliendo alcune inchieste fondamentali di cui svela i retroscena, ma anche evocando figure – come quella del padre, atleta e finanziere di grande carisma, e del suo maestro Roberto Morrione, fondatore di Rai News 24 – che lo hanno sostenuto e incoraggiato a portare fino in fondo ogni scelta: perché fare giornalismo sul campo significa prendere decisioni che possono cambiare il corso delle cose, sia in senso intimo sia collettivo.
Dalle pagine de “La Scelta” emerge l’autoritratto coraggioso di un uomo che, nonostante la pressione costante della realtà nei suoi aspetti più duri, non cede al cinismo, non smette di chiedersi e di chiederci: “Qual è la scelta giusta?”. E di trovare ogni volta la risposta, per rispettare la promessa che lo lega a un pubblico che ha ancora a cuore la legalità e la giustizia sociale. VIDEO