Naufragio Selinunte, proseguono le attività di ricerca

Finora sono 35 i superstiti rintracciati a terra e cinque i morti

Sono proseguite fino al calare dell’oscurità le attività di ricerca di eventuali superstiti o corpi avviate ieri nell’area interessata dallo sbarco di migranti trasportati su un barcone in legno partito dalla Tunisia e naufragato nelle acque davanti alla foce del fiume Belice, a Marinella di Selinunte, nel territorio di Castelvetrano.

Le operazioni sono riprese oggi alle prime luci dell’alba con l’impiego di unità di superficie e aeree. Lo ha reso noto la Capitaneria di porto di Mazara del Vallo, competente per territorio, che coordina le attività.

Finora sono 35 i migranti, tutti uomini e di nazionalità tunisina, rintracciati dalle forze dell’ordine e dai militari della Guardia Costiera nel tratto di litorale che ricade nei territori di Castelvetrano e Menfi.
Secondo quanto riferito dai superstiti mancherebbero all’appello almeno 15 persone. Le indagini preliminari sono condotte dalla Procura della Repubblica di Marsala con l’impiego della Squadra Mobile della Polizia e dei Carabinieri.

Alle attività di ricerca in mare, sotto il coordinamento della Guardia Costiera, ieri hanno partecipato un’unità navale della Guardia di Finanza, un elicottero dell’Aeronautica militare e uno della Guardia Costiera per la ricerca dall’alto ed il Nucleo sommozzatori dei Vigili del Fuoco per effettuare una perlustrazione dei fondali marini della zona interessata dallo sbarco.

Gli uomini della Scientifica sono saliti a bordo dell’imbarcazione naufragata per recuperare il timone. Con il supporto dei Vigili del Fuoco, nella cabina di comando, lo hanno tranciato e poi posto sotto sequestro per i rilievi alla ricerca di eventuali impronte digitali di chi conduceva la barca. Ieri mattina i vigili avevano recuperate dall’interno del natale cinque bidoni pieni di nafta e una bombola di gas.

Le cinque salme recuperate sulla spiaggia di Marinella di Selinunte sono state trasferite nell’obitorio dell’ospedale “Vittorio Emanuele II” di Castelvetrano per essere sottoposte all’ispezione del medico legale.

“È una giornata davvero triste. Siamo stati presi da una notizia di uno sbarco, ma soprattutto che c’erano dei cadaveri spiaggiati – ha commentato ieri Vincenzo Alfano – sindaco di Castelvetrano – davvero una tristissima notizia che fa riflettere e che deve anche far gridare di dolore e di allarme. Come è possibile che una barca possa arrivare alle nostre coste indisturbata? Com’è possibile che nessuno l’abbia avvistata dopo tutte queste miglia di navigazione e che all’improvviso ti ritrovi in un incidente nautico con dei morti? È una cosa che dovrebbe davvero arrivare al cuore dei nostri governanti, non solo a quelli nazionali, ma anche a quelli europei. Bisogna fare qualcosa, bisogna pianificare queste migrazioni. Noi ne abbiamo bisogno, però è necessario che in questa pianificazione possano avere un’accoglienza umana e non correre i rischi come oggi”.

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