Nella laguna della colmata B di Tonnarella di Mazara del Vallo si è verificata una significativa moria di pesci, tra cui spigole, cefali, anguille e altre specie di dimensioni diverse. Si stima che almeno 4 quintali di pesci siano morti a causa di cause ancora da confermare. Questo improvviso evento ha sollevato preoccupazioni per il suo potenziale impatto sulla fauna locale, incluso un gran numero di uccelli, come fenicotteri, che abitano la laguna.
Secondo quanto riportato dal Giornale di Sicilia, Vincenzo Sciabica, presidente dell’Associazione ambientalista Capo Feto, ha segnalato che questa moria potrebbe avere conseguenze negative anche sulla popolazione di uccelli che abita la laguna. La situazione è monitorata da varie autorità, compresi i dipendenti dell’ARPA e i veterinari dell’ASP (Azienda Sanitaria Provinciale) del dipartimento di Prevenzione Veterinaria.
Un evento simile si era verificato nel 2015, quando molti pesci nella stessa laguna erano morti in circostanze simili. In quel caso, si era ipotizzato che l’acqua torbida e la presenza di fogliame triturato di Taxus baccata (una pianta velenosa per i pesci) potessero aver causato l’avvelenamento e la morte dei pesci per mancanza di ossigeno. Anche in questa occasione, vi sono ipotesi diverse riguardo alle cause dell’evento, tra cui l’uso di esche ratticide lungo le sponde e lo scarico di detergenti e disinfettanti.
Le indagini sono ancora in corso, e solo dopo un’analisi accurata sarà possibile stabilire le cause esatte della moria di pesci. Nel frattempo, l’area potrebbe richiedere bonifiche per prevenire possibili problemi ambientali non solo per la fauna locale, ma anche per gli esseri umani, considerando che la laguna è frequentata sia dalla fauna selvatica che da attività umane.