Selinunte: in arrivo una mostra e un volume dedicati alla città

La mostra è curata da Martine Fourmont, archeologa francese che da oltre cinquant’anni porta avanti le sue ricerche su Selinunte mentre il volume "Abitare a Selinunte. Dalle origini al Medioevo" è finanziato dall’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana

La storia di Selinunte nei suoi primi secoli, dalle origini al Medioevo, è il tema centrale della mostra “Abitare a Selinunte”, attiva al museo del Baglio Florio del Parco archeologico di Selinunte a partire da mercoledì 23 novembre alle 16.30. Curata da Martine Fourmont, archeologa francese che da oltre cinquant’anni porta avanti le sue ricerche su Selinunte, la mostra segue il percorso temporale, amministrativo e civico della polis greca fondata nel VII secolo avanti Cristo alla frontiera (delimitata dal fiume Mazaro) con il territorio controllato dai Fenici (il cuore era l’isola di Mozia). Prima ancora della fondazione della colonia di Megara Hyblaea, sono state scoperte tracce della presenza dei cacciatori della Preistoria.

La mostra parte dalle condizioni necessarie all’installazione della comunità urbana e analizza l’evoluzione dell’abitato. Curiosamente le necropoli, minacciate dal traffico delle antichità, sono state in parte salvate ed esplorate prima della città dei Viventi. Ma già all’inizio del Novecento, i francesi Hulot e Fougères avevano colto l’importanza e la vastità di questo abitato, distribuito all’interno di una rete viaria regolare, disegnata sul modello ereditato da città-madre.

Il volume Abitare a Selinunte. Dalle origini al Medioevo, finanziato dall’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, è stato curato da Enrico Caruso, già direttore del Parco di Selinunte, e dalla stessa archeologa Martine Fourmont. La collaborazione tra il Parco di Selinunte e il Centro regionale di Restauro ha permesso di rendere ai reperti esposti la loro più bella apparenza.

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