La DIA di Trapani confisca beni ad imprenditore per oltre 15 mln di euro [VIDEO]

Avrebbe svolto il ruolo di prestanome per esponenti mafiosi di Trapani

La Direzione Investigativa Antimafia ha eseguito un decreto di confisca di beni – per un valore di oltre 15 milioni di euro – emesso dalla Sezione Misure di prevenzione nei confronti dell’imprenditore edile trapanese G.R.

Sin dagli anni Novanta, l’uomo – secondo la ricostruzione degli inquirenti – è entrato a far parte di un contesto societario controllato da soggetti legati alla famiglia mafiosa di Trapani, fornendo liquidità per ripianare esposizioni con il sistema bancario. Le attività investigative svolte dalla DIA hanno dimostrato che, oltre a svolgere il ruolo di prestanome delle quote spettanti ad alcuni esponenti mafiosi – tra i quali il capo mandamento di Trapani – abbia consentito alla società, della quale aveva rilevato alcune quote, di effettuare un’importantissima e redditizia speculazione immobiliare perpetrata – secondo gli inquirenti – esercitando pressioni sugli uffici comunali affinché modificassero la destinazione d’uso di un appezzamento di terreno per la realizzazione di villette residenziali. Il terreno fu poi sottoposto a sequestro nell’ambito di un procedimento penale a carico, tra gli altri, di un imprenditore la cui posizione venne definita con l’archiviazione a seguito della sua morte.

È stata dimostrata l’esistenza di uno “schema giuridico” attraverso il quale l’imprenditore aveva acquistato un’area edificabile sottoposta a vincolo giudiziario e sulla quale aveva ottenuto un’importante concessione edilizia, interponendo nel rapporto di compravendita una nuova società costituita in una regione lontana dalla Sicilia per eludere eventuali controlli da parte dell’Autorità Giudiziaria.
Il dubbio sulla liceità dell’operazione è sorto dall’analisi di un documento antiriciclaggio fornito dagli Organi di Vigilanza della Banca d’Italia sulle movimentazioni sospette eseguite attraverso un Istituto di credito della provincia di Bari.

Tra i beni sottoposti a confisca dalla DIA ci sono: una società di capitali nel settore dell’edilizia, 39 fabbricati (abitazioni, magazzini e negozi) ubicati sul territorio di Trapani ed Erice, 9 immobili sull’isola di Levanzo facenti parte di un complesso turistico residenziale, due terreni ed un conto corrente bancario. GUARDA IL VIDEO 

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