La sindaca Daniela Toscano torna a scrivere al Presidente della Regione Siciliana sui disagi idrici

Blocco EAS, la sindaca di Erice, Daniela Toscano, e l'assessore Paolo Genco scrivono a Musumeci: "La Città di Erice non è più disposta a tollerare neanche per un solo giorno in più quanto sta accadendo"

Egregio Presidente,

torniamo a scrivere ancora, nella speranza che questa volta, l’ennesima, quantomeno per garbo istituzionale, Lei possa gentilmente prendere in considerazione l’ipotesi di una risposta nei nostri confronti.

Il tema è lo stesso di sempre, cioè l’acqua, bene primario, essenziale e non certo accessorio, dinanzi al quale, nel pieno rispetto dei cittadini, non riteniamo plausibile alcuna deroga né tantomeno vacue giustificazioni. Da tanto, troppo tempo si trascinano infatti problemi più o meno noti e disservizi cagionati a danno degli stessi cittadini che, giustamente, lamentano mancate risposte e sollecitano l’intermediazione dei Comuni, in quanto quest’ultimi sono gli enti locali che rappresentano la comunità. Spesso identificandoli, purtroppo, con chi, invece, ha precise responsabilità di quei disservizi.

Il nocciolo della questione è la controversa situazione che riguarda l’EAS, Ente Acquedotti Siciliani in stato di liquidazione con L.R. n. 9 del 31.05.2004 che, con Decreto del Presidente della Regione Siciliana n. 1 del 02 gennaio 2020, è stato posto in liquidazione coatta amministrativa in attuazione delle disposizioni in materia di enti in liquidazione di cui all’art. 4, comma 1, della legge regionale 9 maggio 2017, n. 8, ed in esecuzione della Deliberazione di Giunta n. 145 del 24 aprile 2019.

La refluenza di tali scelte si ripercuote sui cittadini sia in termini di disservizi, come già detto, che di confusione. Uno dei problemi più gravi che ci viene segnalato con insistenza dalla nostra comunità è l’impossibilità di nuovi allacci alla rete e, dunque, di stipula di nuovi contratti: i cittadini sono dunque ad oggi costretti ad approvvigionarsi tramite autobotti coi costi che ne conseguono. Lo riteniamo assolutamente inaccettabile. Per non parlare del fatto che la rete idrica dalle nostre parti sia un vero e proprio colabrodo fatiscente. Un fatto notorio ed innegabile che costringe l’Amministrazione ericina da anni, ormai, a sostituirsi all’Ente Acquedotti Siciliani, “tappando le falle” nei limiti delle proprie possibilità, con interventi di manutenzione continui e costosi.

Crediamo che tutto questo sia sotto gli occhi di tutti, anche dei Suoi che non è certamente uno sprovveduto, e che la vergognosa situazione di empasse, inadeguata per un Paese che si ritenga davvero civile e che ha anche determinato risvolti di natura giudiziaria, non possa perdurare in aeternum. Così non si può più andare avanti. Ci auguriamo davvero, Presidente, anche a nome dei cittadini che rappresentiamo, che presto possa arrivare da parte della Regione Siciliana una presa di coscienza, politica, civile ed umana, di questa assurda situazione, dopo anni di ingiustificabile inerzia ed evidente passività. Bisogna individuare con immediatezza un gestore unico d’ambito del Servizio Idrico Integrato (S.I.I.) senza scaricare responsabilità sui Comuni: ricordiamo che, con la sentenza 231/2020 depositata venerdì 6 novembre 2020, la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 4 della legge regionale 16 del 2017 con cui i comuni siciliani venivano costretti a subentrare all’Eas nella gestione del servizio idrico prendendo in consegna le reti e gli impianti.

Presidente, auspicando davvero che Lei prenderà in carico le nostre istanze, sottolineiamo che continueremo a restare vigili su questi temi su tutti i fronti e non ci fermeremo di manifestare le nostre ragioni. La Città di Erice non è più disposta a tollerare neanche per un solo giorno in più quanto sta accadendo e tutti i problemi della cui risoluzione, lo sa bene anche Lei, è soltanto la Regione Siciliana a doversi e potersi occupare. Non ci si può più girare dall’altra parte.

Fiduciosi nel fatto che darà seguito a quanto sopra esposto, porgiamo distinti saluti.

La sindaca Daniela Toscano
L’assessore Paolo Genco

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